► Allard, J. - Feuillâtre, E. En grec et en français, Cours de langue grecque J. Allard et E. Feuillâtre, Librairie Hachette, 1947, 13 x 20, 144 pages, broché. Neuf. Réimpression de l'édition Hachette de 1947 en petites séries.
En italien, Uomo e mito volume 49, Casa editrice Il Saggiatore, 1966, 15,5 x 21, 287 pages (73 disegni. 47 fotografie), relié, occasion. Bon état. Reliure et jaquette éditeur. Tranche rouge en haut de couverture. Pages de garde blanches insolées pour moitié. Quelques rousseurs sur la tranche. Papier intérieur vergé sans aucune rousseur sauf sur la page 273 (Note alle figure).
I cultori di urbanistica antica si sono generalmente limitati a descrivere l'aspetto monumentale delle città greche. Questo libro del Giuliano si pone un problema nuovo: attraverso le fonti politiche e letterarie vuole ristabilire un contatto piú vivo e attuale con la forma topografica e architettonica dei centri culturali di un mondo che ha posto alcune tra le maggiori premesse del nostro. L'indagine è estesa a tutte le città elleniche, dalle meno note aile piú famose, quali Atene, Sparta, Mileto, Siracusa, Selinunte. Sono quelli veramente i luoghi dove un giorno, secondo un'espressione celebre, «soffiò lo spirito»: vi si codificarono soprattutto norme di vita associata che rimangono alla base di ogni civiltà democratica. Il valore essenziale di quelle norme e istituzioni risiede nel fatto che la vita del cittadino viene subordinata, ma insieme coordinata, a quella della libera comunità. Il normalizzarsi delle attività civili ha luogo nell'Atene di Pericle (V sec.) : le tipiche gerarchie della convivenza orientale si spogliano dei loro fondamenti teocratici e vengono ridotte a scala umana. Tutte le conoscenze che fin qui si possedevano su questi argomenti erano state raggiunte col metodo sistematico, di cui il Burckhardt è il maggiore, e oggi un po' negletto, rappresentante. Ma, allo stato attuale degli studi, le ricerche della scuola storica possono essere illuminate dalle scoperte archeologiche, rimaste sinora avulse da una indagine critica piú in accordo con la nostra problematica culturale. Antonio Giuliano tenta di gettare un ponte tra l'archeologia e la filologia, tra monumenti e documenti, affinché il passato non si rinchiuda in se stesso come un inerte patrimonio, sterilmente mortificato o ampollosamente magnificato, e valga invece come stimolo di una piú precisa consapevolezza, sia individuale che collettiva. Questo libro interroga avanzi di città, iscrizioni che parevano irrigidite su pietre millenarie, ma le risposte che ne trae non si limitano a ricostruire i morti linguaggi di età remote, bensi risuscitano il senso di una vita che opera ancora in noi attraverso ininterrotte tradizioni.